Le bellezze naturali di Monghidoro e la calda
ospitalità di questo borgo, posto a cavaliere dell’Appennino, hanno
conquistato L’Italia del Gusto
La ragione per cui l’Associazione L’Italia del Gusto ha deciso di presentare le attività del quarto anno della Manifestazione
“Bologna, capitale del Gusto”, non in città, come nelle precedenti edizioni, ma a Monghidoro, sono molteplici.
Non solo per la bellezza del paesaggio, che già giustificherebbe
ampiamente la scelta, ma anche perché questo Borgo di montagna, posto a
cavallo dell’Appennino, a 55 chilometri da Bologna e 49 da Firenze,
sembra simboleggiare lo spiritodi interculturalità che costituisce il
tema dell’anno 2008 proposto dal Consiglio d’Europa e che noi intendiamo
celebrare.Già l’antico nome del paese: “Scaricalasino” indica questa
specificità, di essere punto di incontro e diristoro per le varie
carovane di asini (i camion di un tempo) che attraversavano l’Appennino.
Il senso dell’ospitalità che abbiamo trovato all’Osteria del
Fantorno, recentemente ricostruita sui resti di un’antica locanda,
assieme alla tipica bonomia bolognese dei Monghidoresi, ci ha fatto
abbandonare ogni incertezza. Questo paese ci è sembrato la perfetta
realizzazione degli scopi de L’Italia del Gusto: orgoglio delle proprie
tradizioni e stimolo alla loro conoscenza, senza per questo chiudersi in
esse, ma anzi offrendo sia dialogo che ospitalità.
Il Forum del Gusto, promosso dal Comitato “Bologna, Capitale del
gusto”, si è tenuto presso il Municipio di Monghidoro, sotto il
Patrocinio della Regione Emilia Romagna e della Civica Amministrazione.
Dopo l’introduzione del prof. Gianluigi Pagano (delegato de l’Azione
Borghi Europei del Gusto), che ha presentato le iniziative
d’informazione de L’Italia del Gusto, l’Assessore Matteo Boschi si è
soffermato sulle caratteristiche storiche, culturali, artistiche ed
enogastronomiche della zona. Nel corso dell’incontro sono state
segnalate alcune realtà produttive ed alcune esperienze di
valorizzazione del territorio che sono apparse particolarmente
significative a L’Italia del Gusto, per giungere ad una vera conoscenza
interculturale, nella quale ogni cultura, ogni tradizione non si chiuda
in sé stessa, ma neppure affoghi tutto in un indistinto “melting pot”.
Gli interventi sono stati scanditi con il metodo delle interviste in diretta ai protagonisti di queste esperienze significative.
Il Salumificio Negrini ha raccontato la storia dell’Azienda Bonfatti
(acquisita nel 1999), specializzata nella produzione di salami e
mortadelle di alta qualità, oltre che di due recenti prodotti innovativi
come il salame Bonfatto e la mortadella Bonfattella, caratterizzati
dall’utilizzo nel loro impasto di carne magra di primo taglio, pochi
grassi e tanto gusto.
L’Azienda “Famiglia Chiari” di Zola Predosa ha presentato “Sua Maestà
Il Nero”, un formaggio che solo indicativamente si può apparentare al
Parmigiano: in realtà è una delizia coccolata dalla Famiglia Chiari per
più di due anni che, quando compie i 16 mesi, viene “cappato”, cioè
ricoperto con uno speciale impasto di grasso, che riproduce le tecniche
in uso un tempo nelle montagne Bolognesi, così da ottenere un prodotto
dal gusto morbido ed inconfondibile.
Per capirne l’unicità basti dire che ha ottenuto in Francia la medaglia d’oro come “miglior formaggio di montagna”.
Daniele Longanesi (viticoltore e presidente del Consorzio Il
Bagnacavallo), ha parlato del mitico ‘”Burson”, vino della Bassa Romagna
che presenta delle caratteristiche da grande rosso, che hanno stupito
tutti i presenti.
Il Consorzio del Marchio Storico del Lambrusco di Modena è stato
presentato dal prof. Pagano, che ha sottolineato come, accanto ai ”
lambruschi vari” (alcuni anche provenienti dal Veneto!) che inondano gli
scaffali sei nostri supermercati, vi siano anche dei prodotti
controllati dal Consorzio, che si fregiano del marchio Doc, che sono ad
un livello di eccellenza. E nella successiva degustazione tutti hanno
apprezzato tutti i tre tipi di lambrusco (di Sorbara, Grasparossa di
Castelvetro e Salamino di S. Croce) presentati.
All’incontro ha anche partecipato il Segretariato di Stato per il
Turismo della Repubblica di San Marino. L’intervento, nel sottolineare
la perfetta sintonia con le iniziative de L’ Italia del Gusto, ha
presentato i due Consorzi che promuovono le eccellenze della piccola
Repubblica: il Consorzio Terra di San Marino ed il Consorzio Vini.
L’Italia del Gusto ha deciso di invitare le due realtà associate agli
“Stati Generali del Gusto“ che si terranno in Veneto dal 5 al 7 luglio.
Ha chiuso la parte più convegnistica della manifestazione la dott.ssa
Gloria Guerra, del “Centro Giancarlo Descovich” diretto dal prof.
Antonio Gaddi dell’Università di Bologna, che ha comunicato la
collaborazione del Centro all’“Osservatorio Europeo sulla Qualità della
Vita” con una ricerca sul tema “Alle origini del Gusto” volta ad
indagare le cause che intervengono nel determinare le nostre preferenze
alimentari.