martedì 30 luglio 2024

La nascita del Percorso Collinando a Susegana nel 2015 - Gli interventi di Laura Panizutti

 

La nascita del Percorso Collin 2015 : Borghi d'Europa e gli inter Percorso Internazionale Collina, promosso dalla rete d'informazione Borghi d'Eu


A Laboratorio Europa, nelle colline della Sinistra Piave, si erano incontrati i borghi dell'Azione Collinando, nel quadro delle iniziative di informazione del progetto 'Comunicare per Esistere 2015', promosso dalla rete dei borghi europei del gusto e dall'associazione l'Altratavola.

La buona cucina della Trattoria da Checco a Colfosco di Susegana (giusto sul Colle della Tombola) aveva sottolineato l'evento.




Già in quella occasione gli interventi di Laura Panizutti, consulente finanziario e patrimoniale di Conegliano, avevano segnato l'inizio di una partnership informativa d'eccellenza.




Il toponimo del Colle della Tombola deriva da "tumba" cioè sporgenza di terreno, rialzo di terra. Dalla sua sommità (m. 255) la vista spazia sulla pianura circostante e, nelle giornate terse, fino a Venezia. Sul colle sorse, in età medievale, il perduto castello dei Conti di Collefusco (Colfosco) dimora di Sofia Da Camino, sostenitrice della costruzione della cistercense Abbazia di S. Maria di Sanavalle, oggi Follina (sec. XI). Ciò che rende attraente la visita del luogo, oltre ai suggestivi ruderi della chiesa di San Daniele, è il contesto paesaggistico, dolcemente ondulato e di notevole interesse naturalistico.


I Colli Bolognesi sono la classica meta per una gita fuori porta con sosta in trattoria, complici anche gli ottimi vini. Nelle guide turistiche se ne parla per i numerosi elementi d’interesse tra arte e storia.

A un tiro di schioppo dalla città ci si ritrova immersi nella pace della campagna e non importa quale sia la stagione per restarne incantati; per la buona tavola ci sono trattorie e agriturismi a tenere alta la tradizione della cucina bolognese; quanto ai vini, basti citare il Pignoletto, assurto alle migliori quotazioni enologiche, capofila di una produzione di prim’ordine; non manca una sorpresa, il tartufo bianco di Savigno, con tutto quello che ne può conseguire in fatto di soddisfazioni gastronomiche. Per mettersi la coscienza in pace i Colli offrono anche belle opportunità di turismo culturale.

Monselice e i Colli Euganei erano stati inseriti nel circuito, dopo la visita gustosa di Bruno Sganga (giornalista ed enogastronomo, ideatore e conduttore delle trasmissioni televisive La verità nel piatto e Millanta), e la tappa all'Osteria La Campana.

San Marino aveva 'raccontato', grazie all'intervento di un giornalista romagnolo doc, le proprie eccellenze enogastronomiche.

Il Collio Sloveno (Brda), dopo una visita dei comunicatori e giornalisti della rete dei borghi europei del gusto, si era presentato con la cartella stampa curata direttamente dall'Ente Turistico di Brda.

L'Ente del Turismo di Buje (Croazia) aveva accompagnato gli incontri proponendo il moscato di Momiano, sede, in novembre, di una festa internazionale di San Martino.

Il Consorzio Turistico Terre Ciociare aveva raccontato le eccellenze di un territorio benedetto, mentre la Sicilia si era presentata con le colline di Enna.


"Vi sono alcuni tratti comuni a tutte le esperienze -aveva commentato Laura Panizutti-;fin dall’antichità le colline sono sempre state abitate. Il clima favorevole e i dolci pendii favoriscono l’agricoltura e l’allevamento. Ci sono numerosi pascoli che permettono un fiorente allevamento di bovini al nord, ovini e caprini al centro e al sud. Il turismo è assai sviluppato grazie al clima mite, alle bellezze paesaggistiche e ai numerosi centri storici che sorgono in molti paesi collinari. Oggi molti italiani ed europei trascorrono momenti di relax in agriturismi: casolari immersi nella natura che offrono cibi e specialità della zona."


L’agricoltura è molto sviluppata: olivi, viti, alberi da frutto e cereali sono molto apprezzati anche all’estero. Per poter coltivare anche sui pendii più ripidi, l’uomo ha costruito terrazzamenti: gradoni rinforzati con muretti di pietra.




venerdì 29 marzo 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo - Dea Rivalta (Bigolino di Valdobbiadene) presenta “Repubbliche Marinare” al Parlamento Europeo




“ Che straordinaria e commovente esperienza ho vissuto al Parlamento Europeo, presentando la mia collezione "Le Repubbliche Marinare"- racconta Daniela Caldart -, “Ispirata alle magnifiche Repubbliche Marinare italiane di Venezia, Genova, Pisa e Amalfi, questa collezione rappresenta per me un viaggio emotivo nel cuore della mia terra.

Dopo aver assaporato il delizioso spumante 100% Glera, condiviso la filosofia che guida la mia azienda e raccontato la storia dietro alla nascita della collezione Repubbliche Marinare, avvenuta nell'ottobre 2023, ho avuto il privilegio di presentare la mia piccola azienda di Valdobbiadene a un pubblico che valorizza l'autenticità, l'innovazione e l'unicità. Le emozioni che ho provato sono state intense e l'applauso ricevuto è stato il meritato riconoscimento del duro lavoro svolto dai miei preziosi collaboratori, che mi supportano con dedizione da tanti anni.”




Questo evento, promosso dal Parlamento Europeo, è nato con l'intento di incoraggiare i cittadini europei a partecipare al voto per promuovere una rete di borghi e territori poco conosciuti, con il sostegno dell'Associazione Culturale Borghi d'Europa.

“È stato un grande onore essere stata invitata a presentare un prodotto di nicchia a un pubblico altrettanto appassionato e informato sulle meraviglie di un itinerario che abbraccia oltre 20 Paesi e Regioni Europee, tra cui l'Italia, la Croazia, la Slovenia, l'Austria, la Svizzera, il

Montenegro, l'Albania, la Bosnia Erzegovina, la Grecia, la Serbia e San Marino. Se desiderate ulteriori informazioni sulla nostra collezione Dea "Repubbliche Marinare", non esitate a contattarci

all'indirizzo email indicato: info@dearivalta.it. “



In occasione delle elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio.

Borghi d'Europa sceglierà poi un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC, Rete europea di consiglieri regionali e locali.


Avvicinare l'Europa alle comunità locali

La rete europea di consiglieri regionali e locali è un'iniziativa a cura delle istituzioni dell'Unione europea e rivolta ai rappresentanti politici eletti con un mandato a livello regionale o locale in uno degli Stati membri dell'UE.

Chiunque, nella sua funzione di consigliere locale o regionale, sia interessato a saperne di più su ciò che l'UE può fare per la sua comunità locale, a entrare in contatto con i membri del Comitato europeo delle regioni (CdR), a condividere punti di vista e a fare rete con altri consiglieri di tutta Europa, è il benvenuto sulla rete di #EUCouncillors.


martedì 31 ottobre 2023

L’Europa delle scienze e della cultura: Bologna Capitale del Gusto – Il Friuli Occidentale – Le Terre della Piave,Milano Vetrina del Gusto e San Marino impegnati in una iniziativa multimediale della rete Borghi d’Europa

 


Associazione Culturale Borghi d’Europa

I Percorsi Internazionali di Borghi d’Europa

Bologna Capitale del Gusto

“Borghi d’Europa” fa rinascere, grazie al progetto L’Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica – Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-ionica), l’iniziativa “Bologna Capitale del Gusto”.

Il 6 e 7 maggio del 2008, il Comitato “Bologna Capitale del Gusto” promuoveva questa iniziativa di informazione: la città felsinea riscopriva dunque il suo ruolo di crocevia gastronomico d’Europa. Bologna infatti, considerata da sempre la professoressa d’Italia, grazie alla sua prestigiosa Università, ha svolto sin dal Medioevo il ruolo di cerniera e di ponte fra culture, gastronomiche e non solo: cucina emiliana, cucina romagnola, cucina ferrarese ma anche grande tradizione di cucine straniere, oggi elegantemente appellate etniche, o semplicemente prestate da altre regioni italiane.

La scelta dell’Associazione “L’Italia del Gusto”di nominare la Città: “Capitale del Gusto 2008” aveva privilegiato la città felsinea proprio in virtù dell’alto numero di studenti forestieri, italiani e non, che la sua Università attira, permettendo così un dialogo ed un interscambio di conoscenze. Già nel XVII-XVIII secolo i viaggiatori che passavano per la città osservavano stupiti l’esistenza di trattorie dove si poteva mangiare “alla francese” o “alla tedesca”: forme di rispetto per le culture “straniere”, che Bologna coltivava da secoli. Sorta di cucine etniche ante-litteram.

Dopo tanta teoria comunque non era mancato il momento della pratica perché, quando si parla di “gusto”, l’assaggio è d’obbligo.

A quindici anni da quell’iniziativa, si è deciso di riprendere ed aggiornare il progetto; convergono su questa rinnovata iniziativa: “Milano vetrina del Gusto” (la redazione multimediale di Borghi d’Europa), che si occuperà della presentazione nazionale degli eventi,il Progetto d’informazione nel Friuli Occidentale (che gode del Patrocinio del Comune di San Giorgio della Richinvelda e di ConfCooperative – Pordenone)il Progetto d’informazione del Veneto (Di qua e di là del Piave, con il Patrocinio del Comune di Spresiano), ed infine di un gruppo dei giornalisti della sezione estero dell’USGI ( Repubblica di San Marino ).

Questi i temi e le ‘corrispondenze ‘ delle prime cinque settimane:

prima settimana:

L’Appennino Bolognese: Monghidoro, Il mito dei benandanti

Friuli Venezia Giulia: Cormons, la terra dei benandanti

Veneto, Santa Lucia di Piave: la ‘lumera’

seconda settimana:

L’Appennino bolognese: la Via del Pane e la Montagna del Grano

Friuli Venezia Giulia: pane e farine nel Friuli Occidentale

Veneto, Spresiano: la Via di San Martino e i dolci del Panificio Campagnolo di Lovadina

terza settimana:

La Via dei Norcini: alla ricerca della Mortadella perduta

Friuli Venezia Giulia: la Sopressa friulana e il salame a punta di coltello

Veneto: la Via dei Norcini sulle rive del Piave

quarta settimana:

L’enoteca “Vinologico” di Bologna

Friuli Venezia Giulia: Cantina Pitars: i vini delle Grave del Friuli

Veneto: i vini dell’Azienda “Col Miotin” di Pieve di Soligo, a Bologna

quinta settimana :

Osti&Osterie : a Bologna la storica Osteria del Sole

Friuli Venezia Giulia: alla Torre di Valvasone, ristorantino ed enoteca

Veneto: Osteria Beltrame a Spresiano

mercoledì 11 ottobre 2023

Bologna Capitale del Gusto – All’enoteca Vinologico in Via delle Lame, la prima tappa per conoscere Ivan e Alessandro


“I monumenti ci parlano.

Se ci fermiamo anche solo per un attimo a guardarli ed interrogarli, ci racconteranno di un passato affascinante, che è il nostro.

Partendo idealmente da essi, e attraverso di essi , il portale “Storia e Memoria di Bologna” dà voce ai protagonisti maggiori e minori della storia…”

“La tipica osteria bolognese è costituita da un locale con tavole e sedie disposte lungo le pareti longitudinali, allineate con la parete di fondo, il banco della mescita, dietro il quale troneggiano gli scaffali colmi di fiaschi e bottiglie.

“Abbiamo pellegrinato da una osteria all’altra della città – bevendo dappertutto un bicchiere alla salute del lettore – per ricercare le vestigia di questi ricettacoli dei seguaci di Bacco e abbiamo potuto constatare che molti locali dal vecchio e caratteristico aspetto esistono ancora, rappresentando così un singolare contrasto coi “bars” ultramoderni dove si pavoneggiano lindi baristi stilè e domina la cassiera dalle unghie rossolaccate. …”

Poi vi sono i locali dove l’eccellenza delle scelte si mescola alla qualità delle atmosfere e delle iniziative . E’ il caso dell‘enoteca Vinologico, che Ivan  e Alessandro hanno aperto in via delle Lame, e che merita senza dubbio di appartenere ad un percorso del gusto che fa della cultura uno dei suoi elementi fondanti.

Citiamo, tanto per fare un esempio, gli incontri con l’artista : a giugno “Piano Colore”, una serie di disegni su carta di Angela De Sando che,dopo la laurea in architettura, ha fatto gli studi di arte contemporanea a Madrid ed ha collaborato con architetti e interior designer in Italia e all’estero.

“Locale di livello altissimo. Il proprietario, oltre che essere una persona gentile e disponibile, cura tutte le proposte, sia relative al bere che al mangiare, nei minimi dettagli.”

In maggio la presentazione dei vini della cantina LA TOGNAZZA di Gianmarco Tognazzi.

Un blend interessante che unisce le due regioni di Toscana e Lazio (Toscazio) e vitigni autoctoni toscani con vitigni internazionali: Tapioco: vermentino – chardonnay Come se fosse: sangiovese – merlot ; Antani: sangiovese – syrah.

Fra le scelte dei due Sommelier il vino La Bella Arrabbiata Extra Brut dell’azienda agricola Col Miotin di Pieve di Soligo.

Racconta Antonio Bottega,nume tutelare dell’azienda :”La zona di produzione di questo spumante sono le vigne collinari coltivate nella zona di Solighetto (Pieve di Soligo). Perlage delicato, con bollicine sottili, persistenti ed omogenee. Il colore giallo paglierino con riflessi verdognoli riflette un profumo floreale di fiori bianchi e gialli, ma anche profumi di frutta come pera, mela, pesca e banana. La Bella Arrabbiata si presenta con un gusto sapido e piacevolmente acidulo, con un gradevole finale asciutto. Viene servito come aperitivo oppure in abbinamento ad antipasti, primi piatti e secondi piatti a base di pesce.”

Ivan è croato e propone con Alessandro nella loro enoteca alcune ‘perle’ di quella terra (tanto per fare un esempio la Malvazija Istriana e Teran, vitigno rosso autoctono dell’Istria….).

Borghi d’Europa ha proposto ai due Sommelier di accompagnare le storie di Bologna,Capitale del Gusto come partner d’informazione : comincia un viaggio che si concluderà alla fine del 2024.

Evviva !

venerdì 15 settembre 2023

UN BILANCIO delle ATTIVITA’ DELLA IAI (Iniziativa adriatico ionica) – Intervista all’Amb. Fabio PIGLIAPOCO



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 – Un Bilancio delle attività della IAI dopo il Covid

Dopo un primo periodo di assestamento e di riorganizzazione del lavoro, dovuto ai lockdown, le attività della IAI sono riprese grazie alle modalità telematiche che hanno permesso di portare avanti il lavoro quotidiano di un organismo intergovernativo. Purtroppo la seconda parte della Presidenza serba, l’intera Presidenza Slovena e buona parte di quella albanese sono state svolte online, facendo venire meno tutto quella parte di networking, di relazioni e contatti umani che sono alla base della diplomazia e della cooperazione regionale. Dalla metà del 2022, grazie alle misure di contenimento, sono riprese le attività in presenza riuscendo a organizzare, a fine Presidenza albanese, sia la Conferenza annuale dei Presidenti dei Parlamenti IAI sia il Consiglio Adriatico Ionico (incontro Ministri degli Esteri) a Tirana.

La Presidenza della Bosnia-Erzegovina (giugno 2022 – maggio 2023), tenuta interamente in presenza, è stata un grande successo, con molti eventi e incontri di alto livello, fra cui una conferenza sull’imprenditoria femminile e una sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

– Quali sono le attività che caratterizzano il 2023

Dal 1° giugno 2023 la Repubblica di Croazia ha assunto la presidenza sia dell’Iniziativa Adriatico Ionica (IAI) che della Strategia Europea per la regione adriatico ionica (EUSAIR). La Croazia ha iniziato il suo anno di Presidenza con due eventi di alto livello: una conferenza di lancio aperta dal Ministro degli Esteri e dal Ministro dell’Integrazione Europea e una Conferenza sull’empowerment femminile che ha discusso il ruolo delle donne nelle discipline scientifico-tecnologiche, nell’imprenditoria e fra le giovani generazioni.

Nella seconda parte del 2023 oltre Comitato degli Alti Funzionari IAI e al Governing Board della Strategia EUSAIR, insieme a diverse Tavole Rotonde, è in programma una grande conferenza sui giovani con l’obiettivo di mettere a sistema le numerose opportunità messe a disposizione dalle organizzazioni ed enti che operano in quest’area. Il dossier giovani è infatti un tema che si è imposto con forza nella agenda politica sia della IAI che dei paesi membri che la compongono, a cui vengono dedicate molte risorse sia in termini finanziari che di tempo.

– Il Futuro della IAI

La IAI ha più di vent’anni dalla sua istituzione continua ad avere un certo potere di attrattività. Nel 2018 è entrata ufficialmente la Macedonia del Nord, dopo aver risolto l’annoso questione del nome con la Grecia, grazie agli accordi di Prespa; mentre nel 2019 anche la Repubblica di San Marino è entrata nell’Iniziativa.

Il sostegno all’allargamento e all’integrazione europea di questi paesi rimane ancora oggi il principale obiettivo e mission della IAI. Come Segretariato Permanente assicuriamo che il ruolo della IAI di “ancoraggio politico” alla Strategia Macroregionale sia attuato e che le attività dell’Iniziativa siano dirette a sostenere l’attuazione e il raggiungimento degli obiettivi dell’EUSAIR.

Inoltre l’Iniziativa, a seguito dell’entrata in vigore della Strategia EUSAIR, si caratterizza come portavoce della Società Civile, con il compito di collegare le esigenze della Società Civile ai pilastri della Strategia. Ciò è agevolato dal solido rapporto ventennale che lega la IAI ai Fora della Società Civile (Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, rete delle Università dell’Adriatico e Ionio – UNIADRION, e il Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio) che hanno i loro Segretariati ad Ancona.

– Come procede l’integrazione europea nei Balcani

A più di vent’anni dal vertice di Salonicco, che aprì formalmente la strada dell’integrazione europea per i paesi dei Balcani Occidentali, non si registrano significativi passi in avanti.             
Montenegro e Serbia sono i paesi che, al momento, si trovano in posizione più avanzata avendo già chiuso alcuni capitoli negoziali. Albania e Macedonia del Nord hanno da poco convocato la prima conferenza intergovernativa che sancisce formalmente l’inizio dei negoziati per l’adesione all’Unione. Lo status di paese candidato è stato finalmente concesso alla Bosnia ed Erzegovina, recentemente a dicembre 2022, anche in seguito ai risvolti geopolitici del conflitto russo ucraino. In questa cornice, l’Italia è uno dei principali promotori dell’integrazione europea e dell’allargamento dell’UE ai Balcani Occidentali, mentre alcuni stati del nord Europa sono ancora reticenti e scettici rispetto ad un ulteriore allargamento.   
È bene comunque sottolineare che si tratta di un processo estremamente tecnico e dettagliato che non si concluderà nel breve periodo e che non presenta una deadline. Bisognerebbe accelerare e rendere più flessibili questi criteri, in quanto il vuoto lasciato dall’UE in questa area potrebbe essere presto riempiti da altri grandi player internazionali, come Russia, Cina, Turchia e monarchie del golfo che grazie ad aiuto economici e al soft power stanno guadagnando sempre più influenza e peso nell’area. Lasciare fuori questi paesi sarebbe un grave errore strategico, minando la stabilità e la sicurezza della regione. L’esperienza della IAI rappresenta quindi una ricchezza che deve essere coltivata e alimentata. In assenza di una prospettiva europea chiara e concreta, alcuni Paesi dell’area rischierebbero, da un lato, il riaffiorare o l’aggravarsi di problematiche interregionali che hanno caratterizzato gli ultimi decenni; dall’altra l’ingerenza dei forti poteri regionali che bussano alle porte dell’Europa.

sabato 22 aprile 2023

La Via dei Norcini – Viaggio del gusto, dal Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader ai Prosciutti di altre terre benedette....

 


Borghi d'Europa promuove dal 2019 alcuni Percorsi Internazionali dedicati alla filiera agroalimentare, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).



I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno voluto scegliere il prosciutto cotto alla brace della tradizione italiana, firmato dal Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia, nelle Terre della Piave, per tenere a battesino il Percorso Internazionale La Via dei Norcini.



Il Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader è aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche,legato a mano e cotto arrosto. La sua peculiarità risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato di cotto e profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche. Il prosciutto cotto arrosto è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.Lo stesso prosciutto cotto lo possiamo arricchire con una ulteriore aggiunta aromatica, sottoponendo il prodotto ad una fase di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, i quali donano un caratteristico gusto e profumo di affumicato.



Il viaggio del gusto di Borghi d'Europa comprende anche il Prosciutto Istriano di Tignano (Croazia), il Prosciutto del Carso, il Prosciutto di San Marino , il Prosciutto di San Daniele, il Prosciutto di Parma, il Prosciutto di Carpegna (Marche).



Laltrofriuli
https://laltrofriuli.blogspot.com/2023/04/la-via-dei-norcini-viaggio-del-gusto.html






venerdì 2 dicembre 2022

La Via delle Buone Cose - Viaggio a San Marino alla scoperta dell’enogastronomia

 



 




Se vogliamo scegliere per una vacanza la suggestiva Repubblica di San Marino, dopo averne visitato le bellezze architettoniche ed artistiche e ammirato il paesaggio naturalistico, non possiamo tralasciare di conoscere e gustare le specialità del patrimonio agroalimentare ed enologico della terra sanmarinese. Una cucina di terra e di mare che vanta una antica tradizione, con influenze che provengono dalle regioni confinanti di Emilia Romagna e Marche.

La storia di un territorio è infatti legata alla storia e alle tradizioni della sua cucina locale, una serie di preparazioni che attingono al patrimonio della cucina popolare; ricette equilibrate e gustose con alimenti sani e stagionali.

La tavola di San Marino è ricca di prodotti del territorio: salumiformaggi freschi e di media e lunga stagionatura da accompagnare alla piadina con impasto sottile; paste fresche - uno dei piatti principe della gastronomia -, secondi piatti come ad esempio: le cotiche di maiale con i fagioli, la polenta con il sugo di salsiccia e pecorino grattugiato; piatti saporiti ed invitanti, tipicamente autunnali, da accompagnare con un calice di Sangiovese di San Marino, un vino da uve sangiovese 100% prodotto dalla Cantina San Marino.

L’autunno è un buon momento per un viaggio enogastronomico, una pausa per staccare dalla routine andando alla ricerca dei prodotti e dei sapori di questa stagione, per passeggiare nella natura e nei vigneti e conoscere e degustare una produzione vinicola di nicchia. Nell’ antica Repubblica di San Marino, situata nel centro-nord della penisola Italiana, la coltivazione della vite è sempre stata presente grazie alla composizione del terreno prevalentemente calcareo-argilloso e calcareo-arenaceo ed alle particolari condizioni pedoclimatiche con estati calde, inverni freschi e una buona escursione termica giornaliera. Il principale vitigno a bacca rossa è il Sangiovese, una cultivar che è tra le prime dieci varietà maggiormente coltivate nel Mondo, seguono poi gli internazionali MerlotCabernet SauvignonPinot Nero. Tra i vitigni a bacca bianca, il più coltivato è il Biancale, una varietà autoctona che molti studiosi considerano essere il biotipo del Trebbiano Toscano, mentre per altri studiosi è simile al Bianchello o Biancame. Le altre varietà a bacca bianca sono il Cargarello, il Canino Bianco, il Moscato, l’Albana e la Ribolla di San Marino.

Se il nostro viaggio a San Marino verrà programmato durante le vacanze di Natale, un periodo suggestivo e denso di atmosfera, il ricco menu delle feste sarà affidato alla tradizione. Il piatto immancabile per la cena della vigilia è la pasta e ceci, mentre per la ricorrenza più attesa dell’anno, l’usanza vuole che vengano serviti i cappelli in brodo.

In ogni menu che si rispetti, sia a pranzo che a cena, non può mancare il dessert. Tra le specialità, non possiamo dimenticare la Torta Titano, la Torta Tre Monti Torta di San Marino, la Verretta - che prende il nome dalla freccia usata dai balestrieri -, il Cacciatello - un dolce antico a base di latte, uova e zucchero -, Il Bustrengo - un dolce sostanzioso preparato con noci, frutta secca, farina di mais e pane rammollito. Dolci e dessert, potranno essere assaporati con il Moscato di San Marino o con l’eccellente Oro dei Goti, un vino passito da uve moscato surmature, che affina per 12 mesi in tonneaux di rovere francese e matura 6 mesi in bottiglia, da provare anche con i formaggi stagionati. Entrambi i nettari sono della Cantina San Marino che produce, oltre agli eccellenti vini del territorio, anche l’APE bitter, il Vermouth a base di uva Ribolla e distillati.

Un viaggio suggestivo nella Repubblica di San Marino che rimarrà nella nostra memoria per la bellezza dei suoi magnifici panorami, per la storia e la cultura del luogo. Un’esperienza arricchita dalla conoscenza dell’identità enogastronomica locale e dall’ incontro con le persone che la producono.